AIAF ESG NEWS
Climate Change

Dato per assodato che per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi tutti i settori dell’economia globale devono decarbonizzarsi molto rapidamente (compresi i settori c.d. hard to abate), la finanza di transizione assume un ruolo sempre più vitale per sostenere le imprese nella realizzazione dei piani di decarbonizzazione.
Il documento proposto dalla Climate Bond Initiative, in linea con le indicazioni dell’Associazione internazionale del mercato dei capitali (ICMA), è una guida a sostegno delle aziende per realizzare, passo dopo passo, l’emissione di obbligazioni per finanziare la transizione climatica...

Il quattordicesimo aggiornamento del report annuale di UNEP riguardo al complessivo Bilancio delle emissioni di gas climalternanti è un ennesimo grido di allarme circa la criticità del contesto attuale: Anche UNEP infatti segnala che il 2023 è stato caratterizzato, a livello globale, da una preoccupante accelerazione del numero, velocità e portata di nuovi record climatici, con picchi di temperature medie globali superiori a 1,8°C rispetto ai livelli preindustriali, accompagnati da eventi estremi devastanti. Nonostante l’assenza di ufficialità circa il superamento del limite di temperatura di 1,5°C specificato nell’Accordo di Parigi, è chiaro che vi siamo molto vicini....

Nel nuovo report di Oxfam si affronta il tema del crollo climatico e della disuguaglianza estrema definite le “sfide gemelle” della nostra epoca partendo dalla considerazione che ogni ed eventuale fallimento nella gestione di entrambi I fronti ricadrà pesantemente sui giovani e le generazioni future.
Basandosi su nuovi dati globali, analisi di esperti e sostenitori in tutto il mondo, il rapporto sostiene che un approccio radicalmente nuovo potrebbe essere risolutivo partendo dal presupposto del riconoscimento che un aumento radicale dell’uguaglianza è una delle precondizioni per porre fine alla crisi climatica e alla crescente povertà...

Insure our future ha pubblicato la settima edizione della “Scorecard on Insurance: Fossil Fuels and the Climate Emergency” che analizza l’evoluzione del ruolo del settore assicurativo nell’assecondare e prevenire il rischio climatico. Il lavoro si concentra sull’analisi delle politiche di assicurazione e investimento nei settori critici (fossil fuels, oil and gas, coal..) praticate da 30 delle principali primarie compagnie di assicurazione e riassicurazione.
Partendo dall’evidenza scientifica che il 2023 è destinato a raggiungere nuovi record per quanto concerne il riscaldamento globale, e che il consumo di carburanti da fonti fossili nonché le emissioni di CO2 in atmosfera continuano a crescere, lo studio analizza gli sforzi concretamente messi in atto e suggerisce ulteriori misure atte a meglio sfruttare il potere di cui dispone il settore assicurativo per accelerare la transizione dai combustibili fossili...

Pur in presenza di una solida infrastruttura, è necessario definire un’architettura istituzionale adeguata per integrare i sistemi transfrontalieri e facilitare lo scambio di energia elettrica: questo rapporto esamina i ruoli delle diverse parti interessate nelle diverse fasi dell’integrazione transfrontaliera per consentire lo scambio efficace e il commercio multilaterale di energia.
Solo attraverso la partecipazione e il coordinamento di tutte le parti interessate, sia a livello nazionale che regionale, è infatti possibile sfruttare tutti i vantaggi del commercio energetico transfrontaliero, che ha come precondizione per il successo....

Predisposto dalla collaborazione di diverse istituzioni accademiche e di ricerca e pubblicato per la prima volta nel 2019, il Production Gap Report traccia il disallineamento tra la produzione di combustibili fossili pianificata dai governi e i livelli di produzione globale effettivi, raffrontando tali dati con gli scenari basati sui più recenti dati scientifici coerenti con gli obiettivi di limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C o 2°C.
Nonostante i governi, in occasione della COP26, avessero deciso di accelerare gli sforzi verso “l’eliminazione graduale dell’energia prodotta dal carbone” la produzione e l’utilizzo dei combustibili fossili raggiunge di anno in anno nuovi livelli record, rendendo sempre più complicato e ineluttabile il percorso di decarbonizzazione necessario per limitare il riscaldamento a lungo termine a 1,5°C entro il 2030....

Nonostante le prove evidenti che sono urgentemente necessari investimenti per potenziare le tecnologie a basse e zero emissioni per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi, i percorsi di decarbonizzazione dei paesi di tutto il mondo continuano a presupporre l’uso di risorse fossili. Una questione chiave nella finanza di transizione è: quali tipi di investimenti dovrebbero essere ammissibili per ricevere finanziamenti....

L’IEA ha pubblicato il World Energy Outlook 2023, rapporto che fornisce analisi puntuali e approfondimenti strategici sul sistema energetico globale. In un contesto di tensioni geopolitiche e mercati energetici fragili, il rapporto di quest’anno esplora come i cambiamenti strutturali nelle economie e nell’uso dell’energia stanno cambiando il modo in cui il mondo soddisfa la crescente domanda di energia e cura gli aspetti connessi alla sicurezza energetica...

La produzione di cemento rappresenta circa il 7% delle emissioni globali ed è il secondo maggiore produttore di emissioni industriali a livello mondiale dopo l’acciaio. Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi è necessario conseguire la decarbonizzazione di settori come quello del cemento, eppure l’intensità di carbonio della produzione globale di questo settore è diminuita solo leggermente negli ultimi decenni ed è significativamente in ritardo nel percorso allineato con l’accordo di Parigi...

Il metano è un inquinante climatico molto potente e sulla base dei dati scientifici raccolti è responsabile di circa il 30% dell’aumento delle temperature globali ed è il secondo più grande contributore al riscaldamento globale dopo la CO2. Sulla scorta dei risultati delle più recenti analisi su questo gas, l’IEA formula le seguenti considerazioni:
• E’ necessario procedere alla rapida riduzione delle emissioni di metano da combustibili fossili attraverso un abbattimento mirato – contestualmente al taglio delle emissioni di anidride carbonica (CO2) – per raggiungere gli obiettivi della neutralità climatica. Senza una specifica azione mirata sul metano è da prevedersi un complessivo aumento della temperatura media globale (temperatura superficiale superiore a 1,6 °C entro il 2050)...

Le aziende mid-market europee sono ormai pienamente consapevoli dell’importanza di ridurre le emissioni di gas serra e di avviare un percorso di transizione utile a conseguire gli obiettivi di neutralità climatica, e che ciò può potenzialmente creare nuove opportunità di business.
Nonostante ciò solo una quota minima – circa 11% - dichiara di avere “investito significativamente” per ridurre le proprie emissioni di gas serra, peraltro agendo su spinta dell’evoluzione del contesto normativo e regolamentare, dell’aumento dei prezzi energetici o per assecondare esigenze della propria base di clienti; analogamente un numero molto ridotto di aziende ha definito una strategia e un programma di transizione, completo di target e tabella di marcia, focalizzato sulla decarbonizzazione...

Il Breakthrough Agenda Report 2023 è il risultato della collaborazione annuale tra l'Agenzia internazionale per l'energia (IEA), l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) e i campioni di alto livello dei cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, incentrata sul ruolo della collaborazione internazionale nell’indirizzare il processo di abbattimento delle emissioni di gas serra a livello globale. Il rapporto è il contributo dell'AIE al primo bilancio globale dell'accordo di Parigi, che sarà finalizzato in vista della COP28, la prossima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Il rapporto 2023 mostra che gli attuali sforzi per l’energia pulita e le soluzioni sostenibili, pur migliorando, non stanno ancora raggiungendo i livelli di investimento e di implementazione necessari per realizzare gli obiettivi climatici internazionali. Mentre la transizione verso l’energia pulita e soluzioni sostenibili sta accelerando in molti settori, con un’espansione senza precedenti di tecnologie per i veicoli elettrici (18% delle vendite totali di auto nel 2023) e il solare fotovoltaico, e gli investimenti nelle tecnologie energetiche pulite stanno superando significativamente la spesa per i combustibili fossili, la transizione dei settori ad alte emissioni (HTA - hard to abate), come l’acciaio, l’idrogeno e l’agricoltura, non è sufficientemente rapida per rispettare gli obiettivi globali...

La Global Hydrogen Review è una pubblicazione annuale della IEA che monitora lo stato della produzione e della domanda di idrogeno in tutto il mondo, nonché i progressi consuntivati in settori critici quali lo sviluppo delle infrastrutture, il commercio, la politica, la normativa e la regolamentazione, gli investimenti e l’innovazione.
Il rapporto è inteso a informare le parti interessate del settore energetico sullo stato e sulle prospettive future dell’idrogeno come energia pulita, confrontando gli sviluppi del mondo reale con quelli dichiarati e le ambizioni del governo e dell’industria.
Il rapporto di quest’anno si concentra sulla creazione della domanda di idrogeno a basse emissioni: l’uso globale dell’idrogeno è infatti in aumento, ma la domanda rimane finora concentrata per gli usi tradizionali nella raffinazione e nell’industria chimica che sono soddisfatti principalmente dall’idrogeno prodotto da combustibili fossili....

I ricercatori coinvolti nella predisposizione del report alzano un grido di allarme circa la necessità di trasformare il sistema energetico globale in linea con l’obiettivo di 1,5°C.
A sostegno della posizione assunta infatti, segnalano che gli impatti dei cambiamenti climatici sono sempre più frequenti e gravi, gli avvertimenti scientifici sui pericoli dell’attuale percorso sono diventati più insistenti, l’aumento delle temperature raggiunge picchi sempre più elevati di mese in mese, le emissioni globali di anidride carbonica (CO2) provenienti dal settore energetico hanno raggiunto il nuovo record dell’1% in più rispetto al livello pre-pandemia e sono destinate a raggiungere il picco in questo decennio...

Oxfam, in occasione della Settimana mondiale dell'acqua, ha pubblicato un rapporto focalizzato sulle conseguenze della crisi climatica sulle risorse idriche.
Secondo le analisi condotte, la crisi idrica innescata dal riscaldamento globale e dall'alternarsi di siccità e inondazioni sempre più violente, si traduce in impatti devastanti in aree sempre più vaste e vulnerabili in Africa, Medio Oriente e Asia. L'emergenza, che già oggi colpisce 2 miliardi persone nel mondo che non hanno accesso adeguato all'acqua, entro il 2050 potrebbe colpire 1 miliardo di persone in più, con un conseguente aumento esponenziale di fame, aumento della povertà, migrazioni forzate (sono stimati fino a 216 milioni di migranti climatici a livello globale nel cosiddetto scenario “a metà strada” in cui la temperatura globale salirà a 2,7°C entro la fine del secolo) ed epidemie.
Per affrontare l’urgente problema dell’insicurezza idrica Oxfam invita i governi a riequilibrare correttamente le priorità assegnate agli interventi definiti per raggiungere l’obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 6 e, quindi, a collaborare urgentemente per ridurre drasticamente le emissioni, per investire nella sicurezza idrica e nella gestione sostenibile dell'acqua, per sostenere le persone più a rischio anche con azioni preventive, per risarcire le persone più colpite dalla crisi climatica, per fornire assistenza di emergenza e sostenere lo sviluppo...